Forse non tutti lo sanno, ma già in passato gli antichi popoli erano soliti usare la cannabis come rimedio curativo e non solo. Pare che i Greci la utilizzassero per contrastare alcuni disturbi come il mal di schiena e le infiammazioni, e che i cinesi fossero propensi a sceglierla per curare reumatismi e dolori mestruali.
Sfruttare questa pianta a scopi terapeutici è quindi una novità? No di certo, ma a essere cambiato da allora è il modo in cui la cannabis e, in particolare, i suoi estratti vengono utilizzati nella vita di tutti i giorni.
Cannabis legale e olio di CBD
Uno dei prodotti derivati dalla cannabis molto disputato negli ultimi tempi è l’olio di CBD. Si tratta di una sostanza naturale che non ha effetti negativi o psicoattivi, ma che può invece portare benefici alla salute. Quest’olio viene estratto dalla Cannabis Sativa e viene spesso miscelato ad altre tipologie di oli naturali, come quello d’oliva, per intensificarne le proprietà.
In genere, può trovarsi insieme a:
- olio di oliva, che dà vita a un prodotto dal sapore più leggero
- olio di semi di canapa, dal gusto più deciso e maggiormente ricco di proprietà, per prodotti indicati a chi già ha utilizzato oli di CBD.
Ma in che modo oggi si può usare quest’olio? Prima di addentrarci in questo argomento, è forse meglio capire perché sono in molti a utilizzarlo. I motivi sono legati a parecchi benefici che pare portare.
I benefici dell’olio di CBD
Ci sono diverse motivazioni che spingono le persone a fare uso di questo prodotto. Le proprietà dell’olio al CBD, infatti, sono state a lungo studiate e ciò che ne è derivato dalle ricerche sono benefici in termini di miglioramento del ciclo sonno-veglia, dell’umore e del sistema immunitario.
Più nello specifico, alcuni studi hanno dimostrato come i principi attivi contenuti in questa sostanza siano capaci di attivare alcuni recettori del nostro organismo, in particolare quelli che ci permettono di provare la sensazione di piacere e benessere, di avere appetito o di concentrarci su un determinato compito. Tra i suoi effetti più apprezzati c’è poi la riduzione di ansia e stress, spesso causa di un cattivo riposo. Per questo chi fa uso di olio di CBD è solito notare dei miglioramenti per quanto riguarda la qualità del sonno. Infine, pare che quest’olio abbia anche proprietà antinfiammatorie capaci di ridurre la sensazione di dolore.
Tipologie di olio di CBD e usi
Esistono diversi tipi di olio di CBD, i quali si differenziano per la percentuale di sostanza contenuta. Per esempio, tra quelli in commercio troviamo gli oli con percentuali al 5, 10, 20 e 30%.
Il dosaggio al 5% è adatto per chi non ha mai provato prima prodotti del genere e vuole quindi testarli. Ha effetti per quanto riguarda la regolazione del sonno.
Il dosaggio al 10% è invece indicato per chi fa sport intensi ed è quindi soggetto a tensioni e dolori articolari per via degli sforzi. Ha infatti proprietà maggiormente antinfiammatorie.
Abbiamo poi il dosaggio al 20%, ideale – per la sua più alta concentrazione – per chi ha già fatto uso del prodotto e vuole migliorare il proprio umore e la qualità del sonno.
Infine, il dosaggio al 30% è indicato per chi è già esperto di questo tipo di oli e vuole trarne tutti i benefici possibili. Vista l’alta concentrazione di CBD è però consigliato rivolgersi prima dell’uso al proprio medico.
Una volta conosciute le tipologie e i vari dosaggi, la domanda che i più si pongono è: ma come si può usare nella pratica questo prodotto?
L’olio di CBD ha molteplici utilizzi. Si può assumere per via orale, per via topica, oppure si può aggiungere come ingrediente in cucina insieme a quelli dei propri piatti preferiti. Molto spesso è miscelato con l’olio d’oliva per condire le insalate o qualsiasi altra pietanza, ma può essere impiegato anche durante la preparazione di dolci e frullati. C’è addirittura anche chi lo mette nel caffè!