Cosa accade in caso di debiti scolastici non recuperati? La domanda in sé è fonte di preoccupazione soprattutto per quegli studenti le cui votazioni fanno prefigurare con buone probabilità la presenza di debiti formativi a fine anno.
A tal proposito poi bisogna anche appurare come, dopo la pausa accorsa nel 2020 per venire incontro agli studenti e alla difficoltà del periodo pandemico, i debiti scolastici sono ufficialmente rientrati in vigore ed è quindi opportuno sapere come comportarsi.
Certamente lasciarsi prendere dall’ansia e dallo sconforto, soprattutto se immotivati, non è di grande aiuto, molto meglio essere consapevoli delle attuali normative al riguardo.
Ora andremo proprio a fare chiarezza sull’argomento illustrano in dettaglio tutto ciò che c’è da sapere.
Il regolamento Miur
Il regolamento Miur in tema di debiti scolastici è decisamente chiaro e basta visionarne alcuni stralci per avere già un’idea generale sulle eventuali conseguenze di un non recupero.
Riportiamo la parte in cui l’argomento viene trattato con maggiore specificità: "All’alunno promosso all’ultima classe con debito formativo, va attribuito il punteggio minimo previsto nella relativa banda di oscillazione. In caso di accertato superamento del debito formativo riscontrato, il consiglio di classe può integrare in sede di scrutinio finale del corrente anno scolastico il punteggio minimo assegnato, nei limiti previsti dalla banda di oscillazione cui appartiene tale punteggio"
Da regolamento, quindi, ciascuno studente può e deve avere la possibilità di recuperare i propri debiti scolastici e laddove l’esito finale sia positivo, questi è come se non fossero mai stati addebitati e di conseguenza non avranno risvolti negativi sul prosieguo della carriera scolastica.
Scendendo nello specifico, però, è possibile individuare ulteriori elementi utili alla comprensione del discorso, a partire dal numero di debiti formativi necessari per incorrere in una bocciatura.
Debiti scolastici: quanti ne occorrono per essere bocciati?
Dunque, sul tema in oggetto bisogna dire che non esiste una linea guida comune a cui attenersi, comunque sia la presenza di 3 insufficienze gravi è considerabile come presagio molto probabile di futura bocciatura.
Cosa accade se si viene bocciati all’esame di riparazione?
Abbiamo visto come il regolamento Miur offra a tutti gli studenti la possibilità di azzerare in toto i propri debiti formativi sostenendo uno o più esami di riparazione nelle rispettive materie nelle quali si è carenti, ma cosa accade quando lo studente viene bocciato anche all’esame di riparazione?
Naturalmente l’esame di riparazione deve essere considerata una sorta di seconda possibilità tramite cui dimostrare la propria buona volontà sia al personale docenti sia a sé stessi ed è quindi caldamente consigliabile studiare con metodo e perizia per superarlo nel migliore dei modi.
Nei casi, però, in cui l’esame di riparazione non venga superato, cosa succedere ai debiti formativi?
Allora, iniziamo col dire che il mancato recupero del debito scolastico non coincide inevitabilmente con la bocciatura e/o con la mancata ammissione all’anno scolastico successivo, tuttavia il tema verrà dibattuto all’interno del consiglio di classe.
Il personale docente, dopo essersi riunito, analizzerà la posizione dello specifico studente e ne deciderà la sorte in base a dati oggettivi come il totale delle insufficienze riportate e la loro gravità, ma anche a dati soggettivi come la buona volontà nell’applicarsi quotidianamente nello studio.
Cosa succede se si prende due volte un debito nella stessa materia?
Nel caso lo studente abbia contratto un debito formativo per due volte consecutive nella medesima materia, le conseguenze possono farsi abbastanza rilevanti per il prosieguo del percorso scolastico.
Tuttavia è bene specificare come molto dipenda dalla situazione specifica di ciascun studente ed è quindi facilmente intuibile come al riguardo, al momento, non esista una linea guida comune da poter impugnare.
Se lo studente ha affrontato e superato con successo l’esame di riparazione relativo al debito formativo contratto l’anno precedente, allora il contrarlo una seconda volta non rappresenterà in sé un’aggravante. Ribadiamo ancora una volta, infatti, come lo scopo dell’esame di riparazione sia proprio quello di consentire all’alunno di azzerare la propria posizione in termini di debiti scolastici.
Cosa succede, però, nel caso in cui un debito scolastico non recuperato viene preso per una seconda volta e per di più nella stessa materia?
In questa eventualità la sorte dell’alunno dipende dalla decisione presa in sede di consiglio di classe. Sarà compito dei vari docenti analizzare a fondo ogni specifica e singolare situazione e procedere per quel che si ritiene essere meglio per il prosieguo del percorso scolastico.
In generale si può però affermare che evitare di prendere un secondo debito è fortemente consigliato, soprattutto per non porsi in una situazione personale che potrebbe diventare improvvisamente più difficile di quanto preventivato.